Le principali criticità della predisposizione di un bilancio di sostenibilità
Quando ci si approccia per la prima volta alla redazione del bilancio di sostenibilità, si può incorrere in una serie di dubbi:
- Quanti indicatori rendicontare?
- Come reperire le informazioni?
- Come attestare la conformità dei dati?
In questo articolo affrontiamo tutte queste domande, fornendo una guida utile per le aziende che si affacciano per la prima volta alla stesura del proprio Sustainability Report.
Quanti indicatori rendicontare?
Il numero di indicatori da valorizzare per la compilazione di un Bilancio di Sostenibilità dipende da due fattori:
- Lo standard di riferimento adottato che specifica indicatori ed elementi “obbligatori” da rendicontare;
- L’analisi di materialità che ha lo scopo di individuare per ciascuna azienda gli indicatori “materiali” ovvero gli indicatori rilevanti per l’azienda stessa in aggiunta a quelli obbligatori.
Utilizzando lo standard GRI il numero totale di indicatori è circa 130, numero che a valle dell’analisi di materialità può ridursi a 70 / 80. Il numero di indicatori richiesto dallo standard ESRS è molto più elevato (numeri GRI x 10).
Come già indicato, i macro temi ESG a cui appartengono questi indicatori spaziano da argomenti ambientali (E per Environment) ad argomenti sociali (S per Social) ed infine ad argomenti relativi alla gestione dell’azienda (G per Governance).
Come reperire le informazioni?
La raccolta, valorizzazione e validazione di indicatori così numerosi e vari coinvolge necessariamente più funzioni aziendali e quindi più persone responsabili di tali funzioni (Top management, Human Resources manager, Energy manager, Quality manager, Safety manager, Production e Maintenance managers, Compliance manager, ecc.).
È comune il caso in cui la persona incaricata di reperire / predisporre / calcolare il valore di un indicatore non coincida con il manager responsabile della funzione aziendale a cui è comunque demandata la responsabilità di “validazione” del dato.
Inoltre, nel caso di aziende con una struttura organizzativa e territoriale complessa, alcuni indicatori devono essere calcolati consolidando i valori raccolti a livello di singola unità operativa. Si pensi ad esempio ad un’azienda con più unità operative (stabilimenti) eventualmente collocate in nazioni diverse, con diverse ragioni sociali e con tipologie di produzione diverse. In questo caso le funzioni aziendali e quindi le persone coinvolte nella predisposizione prima e poi nella validazione dei dati si moltiplicano per il numero di diverse “unità” coinvolte.
Come attestare la conformità dei dati?
La CSRD richiede garanzie in merito alle informazioni che le imprese comunicano: per ciascun dato presente nel bilancio di sostenibilità dovrebbe quindi essere possibile risalire al “responsabile” che lo ha “validato” e alla “fonte” del dato o comunque alla metodologia utilizzata per calcolarlo.
La garanzia in merito alle informazioni inserite nel Bilancio di Sostenibilità è importante anche per evitare accuse o comunque sospetti di pratiche di greenwashing.
Il greenwashing è una pratica in cui un’organizzazione, un’azienda o un’entità fa affermazioni ingannevoli o esagerate riguardo alle proprie iniziative ambientali o alla sostenibilità, al fine di migliorare la propria immagine pubblica senza effettivamente implementare pratiche sostenibili significative. Questa pratica è spesso utilizzata per attrarre consumatori e investitori che sono sempre più attenti alle questioni ambientali, ma senza un reale impegno verso la sostenibilità.
Inoltre, nel caso in cui un’azienda sia tenuta a, o comunque decida di, sottoporre il proprio bilancio di sostenibilità ad una revisione e validazione da parte di un ente terzo di certificazione, il team di revisori incaricato della certificazione deve poter accedere per ciascun indicatore alle informazioni sopra illustrate ovvero:
- chi ha fornito il dato;
- da quale fonte è stato estrapolato il dato (da quale documento, sistema informativo o altra fonte);
- nel caso di dati calcolati o consolidati a partire da dati di dettaglio quale algoritmo di calcolo / consolidamento è stato applicato;
- in quale data è stato inserito / validato e qual è il “periodo di validità” del dato stesso;
- chi è il responsabile che ha “validato” il dato;
- nel caso di certificazione: chi è il revisore che ha certificato il dato
Conclusioni
La soluzione all’avanguardia per supportare il processo di redazione del bilancio di sostenibilità, con un’interfaccia semplice e intuitiva, controlli automatici e compilazione guidata e visibilità su tutto il processo di modifica esiste: YEP – Your ESG Platform!